Descrizione del sito prescelto e della situazione urbanistica



L'appezzamento di terreno acquisito dall'Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo è costituito da una superficie di forma pressoché trapezoidale di complessivi mq. 10.784 il quale comprende aree di diversa destinazione d'uso in base al vigente Piano Regolatore Generale.

 

Principalmente l'area acquisita racchiude un lotto edificabile di circa mq. 5.000 già espressamente destinato dal Piano Regolatore per la realizzazione di strutture collettive, e specificamente per attrezzature per il culto .

 

Il lotto edificabile è circondato su tre lati da strade di piano e zone per il parcheggio e i percorsi pedonali; una minima parte del terreno acquisito dall'Arcidiocesi, ricadente sul lato a sud, è costituita da una fascia che insiste in zona agricola.

 

L'area si presenta allo stato attuale incolta, priva di asperità e di particolari essenze vegetali; un piccolo canale naturale per il deflusso delle acque, rappresenta il segno naturale più evidente tracciato sul lotto.

 

Rispetto all'abitato di Villa d'Agri il suolo interessato è ubicato a mezzogiorno; l'asse minore del lotto edificabile è orientato secondo la direzione nord-sud, mentre l'asse maggiore ricalca l'orientamento est-ovest.

 

Il fenomeno atmosferico più rilevante, tale da caratterizzare l'intera zona è rappresentato dalle forti correnti d'aria, che discendendo dal lato della montagna a nord di Villa d'Agri, si abbattono di frequente sulla pianura sottostante investendo anche la zona ove sorgerà la nuova chiesa.

 

Il vento dominante proveniente da nord raggiunge intensità tali da creare non pochi problemi alle costruzioni esistenti e disagi notevoli alla popolazione residente; di questo fenomeno si è dovuto quindi tenere grande considerazione fin dalla fase di impostazione dell'idea progettuale della chiesa.

 

A causa del posizionamento del lotto della nuova chiesa all'interno della pianura valliva del fiume Agri è possibile vedere in direzione nord sia a monte di Villa d'Agri, l'antico aggregato di Marsicovetere, posto a mezza costa sulla montagna che domina la valle.

 

 

Risulta inoltre visibile in alto, nella direzione nord-est il piccolo, ma importantissimo e suggestivo Santuario della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, proclamata dal Papa "Regina delle genti lucane". Si tratta dell'emergenza più significativa dal punto di vista religioso dell'intera valle, punto di riferimento di un territorio geografico e sociale molto vasto, che abbraccia le regioni della Basilicata, della Campania e della Calabria.

 

Per le caratteristiche del suolo ove ricadrà l'edificio, l'unica possibilità che il futuro complesso parrocchiale possa costituire un segno significativo a livello paesaggistico, è quella di esaltare la verticalità di alcuni suoi elementi architettonici e di operare una scelta compositiva nettamente innovativa rispetto all'edilizia generalmente sobria e scontata che attualmente caratterizza la periferia e l'agro di Villa d'Agri.

 

Dal punto di vista urbanistico è possibile riscontrare come il progetto del nuovo complesso parrocchiale soddisfi in maniera sostanziale le principali prescrizioni del vigente Piano Regolatore Generale.

 

In effetti l'appezzamento di terreno acquisito dell'Arcidiocesi comprende per intero l'area espressamente destinata ad attrezzature d'interesse comune, tra le quali la legge annovera certamente anche i servizi e le strutture per il culto.

 

La legge 167/62, infatti, nell'elencare le opere possono configurarsi come urbanizzazioni secondaria, fa esplicita menzione, oltre che degli istituti scolastici e di presidi sanitari, anche delle chiese con i relativi annessi volumi di tipo pastorale e sociale.

 

La L.R. 9/1987 della Regione Basilicata prescrive inoltre, all'art.3, che i Comuni devono prevedere nell'ambito della pianificazione urbanistica di loro competenza una adeguata dotazione d'aree da riservare alle attrezzature religiose.

 

Per massima chiarezza, come già riportato in precedenza, il Comune di Marsicovetere, con la Delibera di Consiglio comunale n°10/1999, ha voluto espressamente dichiarare "area sacra" il lotto per attrezzature pubbliche ricompreso nella proprietà dell'Arcidiocesi.

 

Oltre al suddetto suolo già destinato alle attrezzature religiose, il progetto in esame propone di interessare per la costruzione del nuovo complesso parrocchiale, anche una porzione della sede stradale che, nelle previsioni di piano, lambisce il lato sud del lotto.

 

Tale proposta non comporta variazione sostanziale al vigente Piano Regolatore m quanto si tratta comunque di un'area già destinata all'uso pubblico o a pubblici servizi. In simili casi è previsto che l'approvazione del progetto di variante urbanistica sia di esclusiva competenza dei Consiglio comunale, e ciò ai sensi del 4° comma dell'art. I- della legge 1/1978.

 

Al di là della procedura semplificata consentita dalla legge, che di per sé già esprime il contenuto non sostanziale della variante proposta, è opportuno precisare le motivazioni che rendono possibile e necessario tale operazione che integrerà il suolo già predisposto dai Piano Regolatore per la nuova chiesa.

 

La prima motivazione consiste nell'evidente inadeguatezza dell'attuale superficie dichiarata "area sacra". Occorrerebbe infatti disporre di spazi almeno sufficienti, secondo i parametri dettati dalla Conferenza Episcopale Italiana per realizzare una chiesa di medie dimensioni, con servizi parrocchiali capaci di soddisfare una popolazione di 4.500 unità residenti in Villa d'Agri, oltre ad un ulteriore bacino di pari dimensione demografica proveniente dall'agro rurale e dai centri vicinori.

 

La seconda motivazione risiede nella possibilità di garantire comunque un eccellente sistema di spostamento veicolare, anche in assenza del breve tratto di strada a sud del lotto per la nuova chiesa; tale tratto si configura infatti come un segmento di coronamento della zonizzazione urbana, più che come una arteria essenziale al cinematismo urbano. Il traffico in entrata verso Valli d'Agri, o in uscita da essa, non risentiranno particolarmente della mancanza di tale segmento stradale essendo già prevista una rete viaria sufficientemente fitta ed efficiente.

 

In terzo luogo la variazione proposta consentirà di evitare la frantumazione del lotto attualmente disponibile in due parti separate. L'area di proprietà dell'Arcidiocesi potrà essere quindi totalmente destinata all'uso e al servizio collettivo, sia nella sua parte urbana, che in quella destinata a verde agricolo del Piano Regolatore. Quest'ultima essendo posta in continuità con il lotto edificabile potrà costituire una "riserva" di superficie e un'utile zona di rispetto per l'area della chiesa.

 

Sussistono in definitiva valide condizioni sostanziali e formali per procedere all'approvazione del progetto in esame e avviare il complesso iter di finanziamento dell'opera presso la Conferenza Episcopale Italiana.